Quante volte capita a noi “grandi” di guardare i più piccoli giocare e pensare a quanto siano cambiati i giochi rispetto a quando eravamo noi bambini?
TANTISSIME VOLTE!
Se osserviamo attentamente giocare un bambino, ci rendiamo conto subito della quantità di giochi che inventa e crea con o senza l’utilizzo di giocattoli.
I giochi hanno una sequenza evolutiva che qui riassumiamo brevemente:
giochi di esplorazione e sensoriali: sono tutti quei giochi che, fin dai primi mesi di vita, permettono al bambino di indagare le caratteristiche di un oggetto per capirne l’effetto che provocano
giochi motori: sviluppano principalmente le capacità psico- motorie e cognitive
giochi di imitazione o simbolici: dai tre anni in su, sono una tappa fondamentale per lo sviluppo del pensiero del bambino
giochi d’espressione o di fantasia: sono tutte quelle attività di espressione come la pittura, il mimo, la recitazione, la danza, il suono. L’obiettivo è di far esprimere il bambino senza regole o modelli imposti.
Giochi sociali: tutti quei giochi dove c’è bisogno della partecipazione di altri bambini, come per esempio i giochi di movimento, d’imitazione, giochi da tavolo, di costruzione.
Oggi vogliamo rispolverare alcuni giochi… "vintage", vogliamo chiamarli così, che hanno fatto parte dell’infanzia di molti di noi.
Per nostra esperienza sappiamo che presentare questi giochi ai bambini, soprattutto ora che si può stare all’aperto, li farà divertire in un modo diverso e costruttivo che gli piacerà molto.
LA CAMPANA:
Uno dei più classici e forse il più amato.
In realtà, questo gioco, ha origini antichissime e fin dai tempi dell’antica Roma, veniva chiamato “CLAUDUS” ovvero il gioco dello Zoppo.
occorrente:
un gessetto, che potete comprare qui, volendo: https://www.amazon.it/Giotto-Gessi-lavagna-colori-scatola/dp/B001JK7ATY/ref=sr_1_6?dchild=1&keywords=gessetti+colorati&qid=1589739648&sr=8-6
(o anche con un sassolino, quello che avete a disposizione).
procedimento:
Il disegno può variare, ma il percorso solito è composto da una decina di caselle rettangolari numerate progressivamente, che si susseguono regolarmente in fila indiana salvo un paio di blocchi composti da due caselle affiancate, come nella foto.
Il giocatore quindi, lancia il proprio sassolino che deve cadere all’interno di una delle caselle, senza però toccare le linee o uscire fuori. Dopo averlo lanciato, il giocatore saltella su un piede solo, fino alla fine del percorso e ritorna indietro, senza però mai entrare nel riquadro dove si trova il sassolino.
REGINA REGINELLA:
Bisogna scegliere, nel gruppo, un bambino che svolgerò il ruolo di regina (o un re) e tutti gli altri saranno gli ambasciatori.
Re e ambasciatori dovranno sistemarsi ai due estremi del campo da gioco e a turno, ognuno reciterà la filastrocca:
“regina reginella, quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello con la fede e con l'anello, con la punta del coltello?”
La regina risponderà assegnando al giocatore un certo numero di passi, associato ad un animale. Ad esempio: 5 passi da leone, 4 passi da canguro, e così via. Il giocatore deve eseguire il numero di passi assegnato, imitando l’animale.
Vince chi raggiunge per primo la regina, diventando regina a sua volta.
In questo caso, la regina ( o il re), potrà assegnare ai compagni i passi più difficili o i più sfavorevoli, come per esempio la “formica”, che è lenta.
PALLA PRIGIONIERA:
Occorrente:
Una palla (vi consigliamo anche una palla di quelle morbide)
procedimento:
I giocatori devono dividersi in due squadre e dopo aver diviso il campo di gioco in due si dispongono nella propria metà.
L’obiettivo è di colpire con la palla, a turno, gli avversari dell’altra squadra fino ad eliminarli tutti.
Ogni volta che il giocatore viene colpito, deve disporsi nella prigione avversaria, cioè l’area oltre la fine del campo avversario e da lì, cercare di liberarsi colpendo qualcuno. Se il giocatore afferra la palla al volo, viene eliminato chi ha lanciato la palla e se la palla arriva nell’area dei prigionieri, questi possono cercare di liberarsi lanciandola contro gli avversari.
Questo gioco piace molto ai bambini perché è molto veloce e tutto avviene nell’arco di pochi minuti, rendendolo super accattivante!.
UNO, DUE TRE.. STAI LA!
Si.. lo sappiamo, quanti sogni d’infanzia si sono infranti quando abbiamo scoperto che il famosissimo gioco: uno due tre, stella.. in realtà si chiama, per l’appunto, UNO DUE TRE STAI LA?
TANTI!
In realtà c’è una spiegazione etimologica a questo malinteso, in quanto la frase “uno, due, tre.. stella” deriverebbe dal dialetto piemontese che dice “ un, due, tre ste’ là!” che è stato poi storpiato in “ stella”, per l’appunto.
Le regole sono molto semplici: a turno, chi dirige sta davanti ai giocatori girato di spalle, e dice: Un due tre…stai la! I giocatori possono spostarsi verso di lui finché lui è di spalle, ma appena si gira devono rimanere immobili come statue, nella posizione in cui si trovano. Chi si muove perde!
Piccola curiosità: questo gioco esiste in moltissimi paesi diversi e in Francia si dice: Un, deux, trois, soleil (sole).. che in ogni caso, non si allontana molto dalla nostra “stella”.
GIOCO CON LA CORDA:
Il gioco del salto della corda era un must delle giornate in cortile all’aperto.
Super divertente poi è quando si è in più di tre: serviranno infatti due bambini che reggono la corda (abbastanza lunga) e la fanno girare in modo che chi è rimasto all’interno possa saltare.
Volendo, una volta presa dimestichezza con una corda se ne può aggiungere un’altra (i due bambini esterni ne tengono una per mano) rendendo la routine più divertente!
In conclusione, sappiamo che questo periodo sta mettendo a dura prova sia i bambini che i genitori, alle prese con la scuola e la vita che pian piano sta riprendendo i suoi ritmi con una nuova quotidianità.
Siamo convinte che riscoprire insieme ai bambini, quelli che sono i giochi considerati “da cortile”, qualche volta anche un po’ antichi, possa essere un nuovo modo per fargli vivere un’esperienza diversa e soprattutto un modo per stare all’aperto in compagnia, senza infrangere le regole di distanziamento sociale al quale siamo obbligati a sottostare in questo momento.
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